Seguendo le tradizioni del Ce.R.S. apriamo anche sull’Agorà uno Spazio dedicato alla Donna, in cui percorrere al fianco di donne illustri o sconosciute il cammino verso una nuova libertà che crediamo di avere già conquistato, che ambiziosamente speriamo di raggiungere o che fortemente abbiamo lottato per avere. L’obbiettivo è riscoprire chi e come ha aperto una porta contro gli stereotipi che le erano stati imposti dalla società e dalla cultura comune.
Partendo dallo scopo prefisso ecco nascere il titolo di questo spazio: le porte, che appunto delimitano uno spazio, ma indicano anche lo spazio da cui si può entrare, una barriera e un’opportunità. Porte che possono essere muri da distruggere quando si vorrebbe abbattere l’ignoranza e la paura. Porte, non muri, per indicare il modo naturale della Donna di entrare in uno spazio esterno, ma che dentro già le appartiene, entrare semplicemente mettendo la mano sulla maniglia. Un gesto per aprire soprattutto la nostra mente.
A tutte le donne
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.
Alda Merini